Il Madagascar è diventato una certezza

Nel 2006, dopo una lunga serie di scandali, occupava la posizione numero 184 del ranking Fifa. Ora la Nazionale di questa isola da 25milioni di abitanti ha fatto il suo esordio in Coppa d’Africa contro la Guinea. Riuscendo anche a pareggiare.

Sabato scorso il Madagascar ha fatto il suo storico debutto nella Coppa d’Africa ad Alessandria d’Egitto contro la Guinea. La formazione malgascia è stata la prima in assoluto a qualificarsi alla trentaduesima edizione della massima competizione continentale per rappresentative nazionali maggiori, staccando il biglietto il 16 ottobre 2018 vincendo 1-0 contro la Guinea Equatoriale, grazie alla rete di Njiva Rakotoharimalala, centrocampista ventiseienne in forza alla formazione thailandese del Samut Sakhon.

«Per me personalmente è un sogno – mi ha raccontato, emozionato, Rakotoharimalala nei giorni successivi alla qualificazione – perché ho messo a segno il gol che ha portato il Madagascar per la prima volta nella storia alla CAN (Cup of the African Nations ndr). Quando ho segnato sono corso verso il nostro allenatore Nicolas Dupuis che, prima della partita, mi aveva detto che, se avessi giocato come al solito, avrei segnato».

La qualificazione malgascia a Egitto 2019, in realtà, parte da molto lontano. Il 31 ottobre 2002 allo Stade Mahamasina di Antananarivo, la capitale del Paese, la partita tra AS Adema e Stade Olympique de L’Emyrne, valida per l’ultima giornata del massimo campionato nazionale, si conclude con il punteggio di 149-0 per i padroni di casa; nella giornata precedente, la SOE aveva visto svanire le proprie speranze di conquistare il titolo, vedendosi assegnare contro un rigore dubbio negli ultimi minuti di gioco che aveva consentito all’ASD Antananarivo di pareggiare 2-2, assegnando la vittoria aritmetica del campionato proprio all’AS Adema.

Nello scontro diretto, ormai influente al fine della classifica, la SO de L’Emyrne realizza 149 autoreti, in segno di protesta contro la discussa decisione arbitrale che l’aveva estromessa dalla lotta per il titolo: ogni volta che il pallone viene messo nel cerchio di centrocampo per il calcio d’inizio, i giocatori gialloneri calciano la palla verso la propria porta, tra lo stupore e l’indignazione degli spettatori paganti, molti dei quali scendono dalle tribune per protestare e chiedere il rimborso del biglietto. In questo clima surreale, il direttore di gara Benjamina Razafintsalama non interrompe mai la partita che entra, quindi, nel Guinness dei Primati per il più ampio scarto in un incontro tra squadre di club. L’arbitro è lo stesso che aveva assegnato il rigore all’ASD Antananarivo.

Il presidente della FMF, la Malagasy Football Federation, Jacques Benony convoca una conferenza stampa per dichiarare pubblicamente che «Le sanzioni sono state messe in atto». In particolare, l’allenatore della SOE Zaka Be, accusato di aver orchestrato la protesta, è stato squalificato per tre anni e gli è stato vietato, per lo stesso periodo, l’ingresso negli stadi; Mamisoa Razafindrakoto, portiere del SOE, Manitranirina Andrianiaina, capitano della nazionale, Nicolas Rakotoarimanana, capitano della SOE e il suo compagno di squadra Dominique Rakotonandrasana sono stati squalificati fino al termine della stagione 2002 e banditi dagli stadi. Il Ministro dello Sport del Madagascar aveva sciolto i vertici della FMF nel mese precedente allo scandalo e aveva da poco insediato i nuovi.

 

In un clima di sospetti di corruzione, di mancanza totale di controllo, con alcuni tra i migliori giocatori squalificati e vertici federali impotenti di fronte a uno sfascio simile, la nazionale del Madagascar crolla insieme a tutto il movimento. Nel biennio 2002-03 l’incarico di commissario tecnico è dell’elvetico Hans Heiniger, che ha maturato molteplici esperienze nel calcio africano alla guida, tra le altre, della rappresentativa del Gambia e di formazioni di alto livello tra Mali, Tunisia e Burkina Faso. La nazionale del Madagascar è al numero 101 del ranking FIFA a fine 2002, ma nel luglio successivo, Heiniger viene allontanato dopo la sconfitta per 2-0 subita contro le Mauritius nelle qualificazioni alla CAN 2004; al suo posto viene nominato Rodolphe Rakotoarisoa.

Dal 2004 al 2006 la nazionale del Madagascar disputa solamente 6 partite, con 5 sconfitte e una sola vittoria in amichevole contro le Mauritius, delle quali una sola per impegni ufficiali, persa 4-0 contro il Gabon nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa 2008. È il punto più basso raggiunto dalla nazionale del Madagascar: la squadra arriva a occupare la posizione numero 184 nella graduatoria mondiale della FIFA a dicembre del 2006, dietro a formazioni come Brunei, Nuova Caledonia e Mongolia.

Il 19 marzo 2008 la FIFA decide di sospendere la Federazione del Madagascar dalle proprie attività, a causa dell’ingerenza delle autorità politiche, contro la decisione del Ministro dello Sport, Patrick Ramiaramanana, di esautorare i vertici federali e di sostituirli con quella che viene definita ‘delegazione speciale’, con la quale il massimo organo di governo del calcio mondiale si rifiuta di dialogare, non riconoscendola come legittima per i propri statuti. Il Madagascar è, quindi, bandito dalle qualificazioni alla Coppa del Mondo 2010.

Le ingerenze della politica nel governo del calcio, è quindi, da molti anni il vero e proprio tallone d’Achille e freno per lo sviluppo di un movimento che, comunque, rivela importanti potenzialità. Non è quindi un caso che la crescita esponenziale del livello della nazionale del Madagascar avviene nell’ultimo biennio: il 16 marzo 2017, infatti, “il dinosauro” (come lo definisce ironicamente la stampa francese) Issa Hayatou, in carica dal 1988, viene buttato giù dal trono del calcio africano e Ahmad Ahmad conquista la presidenza della CAF, la Confederation Africaine de Football. Ahmad è nato il 30 dicembre 1959 a Mahajanga, in Madagascar, che è stato presidente della Federazione malgascia FMF dal febbraio 2003, quando l’onda lunga dello scandalo arbitrale aveva portato a un nuovo repulisti per ordine della politica nazionale, ed è stato anche ministro e Presidente del Senato nello stato insulare africano.

L’ultimo atto di Ahmad Ahmad alla presidenza della FMF, prima di essere nominato all’apice del calcio continentale, è stato quello di nominare il francese Nicolas Dupuis come commissario tecnico del Madagascar, come l’allenatore stesso ha raccontato alla stampa malgascia: «Nel marzo 2016, il presidente Ahmad mi ha contattato e mi ha offerto di collaborare con lui. Mi ha chiesto di diventare allenatore della squadra nazionale del Madagascar. Ho accettato dopo lunghe conversazioni con lui. Le discussioni erano sincere e intense. Quindi ho fatto la mia scelta. Eravamo stati eliminati da tutte le competizioni, ma ho accettato la sfida perché ad Ahmad sono piaciuto immediatamente. Il suo discorso è stato vero e motivante».

Da quel momento inizia la scalata della formazione del Madagascar verso traguardi mai raggiunti prima: sotto la guida di Dupuis (che mantiene anche l’incarico di allenatore del Fleury, nel campionato amatoriale francese) la nazionale raggiunge le semifinali della COSAFA Cup 2018, la competizione annuale riservata alle squadre nazionali dell’Africa Meridionale, perdendo solamente contro lo Zambia e dopo aver eliminato il Sud Africa. Alla fine dell’anno, il Madagascar è al numero 106 del ranking FIFA.

Le qualificazioni alla Coppa d’Africa 2019, che inizialmente si sarebbe dovuta tenere in Camerun, ma che poi è stata assegnata all’Egitto a causa di problematiche organizzative, sono partite per il Madagascar il 22 marzo 2017 con l’andata del turno preliminare, primo impegno ufficiale della gestione Dupuis, a Sao Tomé contro Sao Tomé e Principe: i malgasci vincono 1-0 e si ripetono in casa con il punteggio di 3-2 cinque giorni dopo, passando alla fase a gironi.

Il Madagascar viene sorteggiato nel gruppo A con Senegal, Guinea Equatoriale e Comore. La prima partita del girone, il 9 giugno 2017, è ad Al-Ubayyid contro il Sudan e il Barea (soprannome storico dei malgasci) si impone 3-1 grazie alla doppietta di Adriatsima e al gol su rigore di Andriamatsinoro. Per il secondo impegno bisogna attendere più di un anno: il 9 settembre 2018, infatti, ad Antananarivo arriva il Senegal, la formazione più temibile del raggruppamento, e il Madagascar, senza alcun timore reverenziale, porta a casa un confortante pareggio, grazie all’autorete del napoletano Koulibaly che chiude il punteggio sul 2-2. Il 14 ottobre a Bata arriva un altro successo in trasferta, 1-0 contro la Guinea Equatoriale e, due giorni dopo, contro lo stesso avversario, ma ad Antananarivo, il Paese è pronto a far esplodere la sua gioia. Come già visto, Rakotoharimalala regala al Madagascar la vittoria per 1-0 e la qualificazione alla CAN 2019.

«Il 149-0 risale al 2002 – mi racconta Rakotoharimala – e penso la vera svolta per la nostra nazionale risalga solamente a pochi anni fa. La nuova era è piuttosto recente, ma è il risultato di tutti gli sforzi e dei fallimenti avvenuti nel passato del calcio malgascio. Ci sono stati investimenti e sforzi da parte di molte persone che hanno lavorato insieme per raggiungere questo traguardo».

Il 6 giugno, a poco più di due settimane dall’esordio del Magadascar in Coppa d’Africa, il Presidente Ahmad è stato arrestato e interrogato Parigi, stando a quanto riportato da Jeune Afrique, nell’ambito di un’inchiesta per corruzione. La notizia è stata quindi confermata dalla FIFA: l’ex segretario generale della CAF, Amr Fahmy ha accusato Ahmad di aver corrotto tramite tangenti i vertici di varie associazioni calcistiche e di aver fatto uso improprio di quantità ingenti di denaro.

Ma il sogno del Madagascar ormai è realtà e nessuna notizia di questo tipo potrà turbare l’entusiasmo di un’intera nazione che è pronta a tifare i propri beniamini e a spingerli il più lontano possibile in questa avventura.

Immagine di copertina: LaPresse. 

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